Il Respiro della Namibia: Esplorando con EHRA

Questo è il quarto articolo della collana sulla Namibia, un viaggio tra le esperienze che mi hanno colpito esplorando questo Paese come guida overland.
Oggi vi porto in Damaraland, un luogo dove il silenzio del deserto incontra la magia della natura selvaggia.

Damaraland: il paesaggio e i suoi simboli

Ricordo ancora la sensazione di libertà quando sono arrivato per la prima volta in questo territorio situato a nord della Namibia, nella grande regione del Kunene. L’ambiente è mistico, il sole cocente accarezza le colline di granito che gradualmente diventavano più rosse al tramonto, mentre un vento caldo porta con sé il profumo della sabbia e delle acacie soprattuto al crepuscolo. Questo angolo di Namibia è una terra dura, arida, eppure incredibilmente viva. Le colline sembrano sussurrare storie antiche ed i boschi ripariali sono linfa vitale per questo paesaggio.
E’ proprio sui letti sabbiosi dei suoi fiumi effimeri, che si riempiono solo durante le rare piogge, che ho seguito tante volte le tracce di una popolazione di animale straordinari che attira ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo: gli elefante del deserto.
Questi giganti gentili sono il simbolo del Damaraland e sono presenti nel territorio anche quando sono lontani dai nostri occhi: rami spezzati, impronte profonde e perfino grandi buche che scavano con zampe e zanne per cercare acqua.
A differenza dei loro fratelli della savana (la specie è sempre Loxodonta afriacna) più stanziali, questi elefanti percorrono anche 60/70 chilometri al giorno alla ricerca di acqua e cibo, un esempio straordinario di adattamento.
Gli elefanti del deserto sono davvero animali unici e straordinari, capaci di adattarsi a condizioni ambientali estreme.


Se vuoi saperne di più sulla loro storia e biologia, ti consiglio di leggere l’interessante articolo scritto da Adriana sul suo blog www.adrianachiabrera.com. Troverai una descrizione semplice ma completa che ti farà apprezzare ancora di più queste incredibili creature.
Puoi leggerlo qui: Gli elefanti del deserto in Namibia.

Ora la mia memoria vuole portarvi a conoscere l’emozionante attività di ricerca di questi animali che vi consiglio vivamente di provare se andrete ad esplorare le terre namibiane.

Inizio delle attività da Ozondjou

Normalmente arrivo in Damaraland da ovest percorrendo la costa seguendo la C34 e immettendomi sulla C35 direzione Ugab river. Questa strada inizia sulle piatte aree ghiaiose della costa penetrando nell’entroterra ricco di colline rocciose di tipo vulcanico.
Ozondjou Tented Camp, una gemma nascosta tra i koppi di granito nel cuore del Damaraland, è la mia meta finale e l’inizio della grande avventura di ricerca degli elefanti del deserto.
Ozondjou è un campo tendato curato e accogliente, con una vista mozzafiato sul paesaggio circostante, le strutture sono disposte tutte con l’entrata ad ovest e quindi è possibile godersi il magnifico tramonto namibiano direttamente dalla veranda sorseggiando una birra fresca. Inoltre è gestito da persone locali straordinarie, la loro accoglienza, il loro affetto e la cura dei dettagli non lasciano mai indifferenti.
Vi innamorerete di Rudy, del manager, di sua moglie e della cuoca che rende ogni piatto delizioso e fa sentire ogni ospite come a casa.
Questo campo fa parte della famiglia di campi tendati e Glamping della Diamond Collection Travel, un’azienda che si distingue da sempre per il rispetto dell’ambiente e l’ecoturismo.
E’ proprio grazie alla Diamond Collection Travel e ai suoi accordi che possiamo svolgere le emozionanti attività di ricerca degli Elefanti con una delle associazioni più importanti della regione: Elephant Human Relation Aid (EHRA).

EHRA: Custodi della Coesistenza in Damaraland

EHRA, è molto più di una associazione: è un pilastro fondamentale per la conservazione degli elefanti del deserto e per la pace tra le comunità umane e la fauna selvatica del Damaraland.
Fondata nel 2001, EHRA si impegna a mitigare il conflitto uomo-animale, un problema complesso e radicato. Il Damaraland, con i suoi 57.000 km² di estensione, ospita comunità rurali spesso in difficoltà economica, dove l’acqua e le risorse agricole rappresentano beni preziosi. Qui, ogni conflitto con gli elefanti può avere conseguenze drammatiche.
Gli elefanti, scomparsi tra gli anni 70-80 nel fiume Ugab videro il ritorno negli anni 90 grazie ad un intrepido maschio di nome Voortrekker che si avventurò in questa regione dal nord della Namibia e successivamente guidò il branco chiamato Mama Africa proprio nel Damaraland.
Oggi questi elefanti hanno colonizzato i fiumi effimeri presenti come Ugab, Huab, Harusid, Hoanib e Uniab vivendo a stretto contatto con le comunità locali e spesso danneggiando pozzi, coltivazioni e infrastrutture vitali. Come si può immaginare questo ha creato tensioni con le comunità locali, che vedono minacciata la loro sopravvivenza.
EHRA, dalla sua fondazione, affronta questi problemi con un approccio pragmatico: protegge le infrastrutture vulnerabili delle comunità come i punti d’acqua (dal 2001 sono oltre 200 le fattorie protette), realizza abbeveratoi sicuri per questi rari pachidermi, esegue il monitoraggio (identificazione degli esemplari, indagine sui movimenti e accurati rilevamenti comportamentali) e lavora instancabilmente per educare le comunità su come convivere pacificamente con questi animali straordinari.
La sua forza risiede nella capacità di unire le persone attraverso il volontariato. Ogni anno, ragazzi da tutto il mondo si uniscono ai loro progetti di due settimane, partecipando attivamente alle attività sul campo.

Alla scoperta degli elefanti del deserto con EHRA

Le attività iniziano dal campo di Ozondjou, dove i Land Cruiser 4×4 di EHRA, color crema, attendono gli ospiti. Sono guidati da “King” Charles e Mathias, due colonne portanti dell’associazione, omoni sempre sorridenti e pronti a condividere la loro passione per questa terra unica. Gli ospiti si accomodano sui fuoristrada aperti, tipici dei safari, e si parte seguendo strade bianche e sabbiose, circondati da un paesaggio che si rivela poco a poco, in tutta la sua bellezza.

Dopo pochi chilometri, passiamo davanti alla sede di EHRA, immersa tra imponenti montagne di granito. La struttura, recentemente rinnovata, ospita un museo dedicato agli elefanti del deserto, bagni moderni e uno shop di gadget personalizzati. Al termine di ogni tour, accompagno sempre i miei ospiti qui, sia per sostenere l’associazione con un piccolo contributo, sia per portare a casa un ricordo di questa esperienza unica. Poco oltre, un maestoso Ana tree (albero tipico della zona) ospita una piattaforma sospesa, un’accogliente casa sull’albero dove i volontari di EHRA dormono durante i loro soggiorni.
Entriamo quindi nel fiume Ugab, un corso d’acqua effimero che si riempie solo durante le piogge tra gennaio e marzo. Il letto del fiume, ampio e sabbioso, è incorniciato da montagne di granito colorate e da una vegetazione sorprendente, composta da comunità di Acacia erioloba, Ana tree (Faidherbia albida) , Salvadora persica e poche altre specie che hanno saputo adattarsi a queste condizioni estreme. Le loro radici profonde e robuste cercano l’umidità nascosta sotto la sabbia, creando un tunnel verde e rosso che contrasta con la roccia circostante.
Le guide di EHRA condividono la loro profonda conoscenza del territorio, raccontando storie di geografia, biologia e orme di animale. Seguendo le tracce degli elefanti, ci spingiamo controcorrente verso il grande monte Brandberg (2.573 mt), il più alto della Namibia, che si staglia in lontananza, rendendo il paesaggio ancor più affascinante. Il viaggio lungo il fiume non è mai monotono: le piste sabbiose si alternano tra zone d’ombra e piene sole, e lungo il percorso incontriamo babbuini, procavie e, con un po’ di fortuna, maestose aquile di Verreaux che volteggiano nel cielo.
Avvicinandoci al Brandberg, la vegetazione diventa più rigogliosa, segno che il letto del fiume trattiene qui più acqua. È in questi luoghi che spesso avvistiamo i primi elefanti, intenti a scavare buche profonde per trovare acqua fresca. Ogni incontro con loro è unico. Ricordo una volta in cui un grande maschio si trovava a pochi metri dal nostro veicolo impantanato. Gli ospiti, accompagnati su un kopje di granito per sicurezza, hanno osservato l’elefante in totale relax, mentre io e Mathias liberavamo l’auto spalando fango. In un’altra occasione, una giovane femmina si è avvicinata così tanto da sfiorare con l’orecchio la guancia di un ospite, un momento che lo ha emozionato fino alle lacrime.
L’atmosfera qui è magica: il silenzio del deserto, interrotto solo dal suono della molatura degli elefanti mentre mangiano, ci ricorda quanto sia preziosa questa connessione con la natura.

Foto dell'amica e collega Gea Aricò

Le guide di EHRA, con la loro esperienza e gentilezza, ci insegnano i nomi di ogni elefante, i segni distintivi e la storia di ciascun esemplare. La loro passione è contagiosa e rende questa esperienza indimenticabile.
Alla fine di questa avventura, il tempo sembra essersi fermato. Ci sentiamo arricchiti, grati per la bellezza della natura e per il lavoro instancabile di EHRA, che rende tutto questo possibile. Non è solo un viaggio; è un’esperienza che tocca l’anima e lascia il segno.

Ogni volta che penso a EHRA, non posso fare a meno di sentire una profonda gratitudine per il loro impegno e la loro dedizione. Non sono semplicemente un’associazione, ma un ponte tra mondi: quello degli uomini e quello degli elefanti. Grazie al loro lavoro, la bellezza del Damaraland non è solo un ricordo da custodire, ma una promessa per il futuro.
Partecipare ad un’escursione con EHRA significa fare parte di qualcosa di più grande: supportare un’organizzazione no-profit che lavora instancabilmente per preservare l’equilibrio tra natura e comunità umane. Ogni passo nel deserto, ogni elefante avvistato, ogni racconto condiviso, porta con sé la consapevolezza di contribuire a un futuro più armonioso per questo angolo unico di mondo.
Questi elefanti non sono solo un tesoro naturale, ma anche una ricchezza per le popolazioni che vivono nel Damaraland. Preservarli significa garantire un futuro ai giovani, offrendo loro opportunità di lavoro nel turismo, un settore che prospera grazie ai tanti visitatori desiderosi di incontrare questi animali straordinari. Gli elefanti del deserto rappresentano non solo la resilienza della natura, ma anche una fonte di speranza e sostentamento per le comunità locali.
Ma il viaggio non finisce qui. EHRA offre anche la possibilità di diventare parte attiva di questa missione, partecipando come volontari ai loro progetti. Vivere e lavorare fianco a fianco con il team significa non solo conoscere da vicino gli elefanti del deserto, ma anche contribuire concretamente alla loro protezione e alla crescita delle comunità locali.
Il Damaraland e i suoi elefanti non sono solo un luogo da visitare: sono una lezione di bellezza, resilienza e speranza che resta per sempre.

Foto dell'amica e collega Gea Aricò